Storia

La città di Empoli, situata sulla riva sinistra dell’Arno, rappresenta un crocevia storico e culturale nel cuore della Toscana, a metà strada tra Firenze, Pisa e Siena, tre delle più importanti città d’arte italiane. Questo territorio, parte integrante delle terre del Rinascimento, conserva un patrimonio artistico e naturale che racconta la ricca storia del vetro artistico toscano e la sua influenza nella tradizione del design italiano. Empoli ebbe origine nel XI secolo, sviluppandosi attorno alla Pieve di Sant’Andrea e come feudo dei Conti Guidi. Nel corso della sua storia, importanti eventi come il celebre parlamento ghibellino dopo la battaglia di Montaperti e l’eloquenza di Farinata degli Uberti, che salvò Firenze dalla distruzione, hanno segnato profondamente la città.

Nonostante la ricchezza culturale, Empoli affrontò momenti di crisi, in particolare con il devastante sacco del 1530 da parte delle truppe imperiali spagnole, che causarono un lungo periodo di decadenza durato fino alla seconda metà del XVIII secolo. La rinascita economica e sociale fu favorita dalle riforme illuministiche di Pietro Leopoldo, che rilanciarono le attività industriali e manifatturiere, in particolare quella vetraria, contribuendo allo sviluppo infrastrutturale, come la costruzione della ferrovia Leopolda e il nuovo ponte sull’Arno.

Le fondamenta della tradizione vetraria empolese sono strettamente legate alla vicina Valdelsa, dove già dal Duecento si attestavano numerose fornaci nelle località di San Gimignano, Montaione e Gambassi. Documenti storici riportano l’esistenza di una vetreria attiva fin dal 1230 presso il Castello di Camporbiano, alle porte di San Gimignano, dove venivano prodotti diversi tipi di vetro pregiato. Una curiosità storica racconta che la peste nera del XIV secolo causò la diaspora di molti maestri vetrai valdelsani, che si spostarono in varie zone della Toscana e di altre regioni italiane, contribuendo a diffondere tecniche e competenze artigiane di prim’ordine.

Nel Rinascimento, sotto l’egida dei Medici, Firenze diventò uno dei centri più importanti per la produzione di vetro artistico italiano, attirando maestri vetrai anche da Murano e realizzando opere di vetro di grande pregio e raffinatezza, espressione di un lusso e di una cultura d’eccellenza. Tuttavia, le devastazioni militari del XVI secolo portarono a una crisi economica e produttiva che durò oltre due secoli, segnando una fase di decadenza per Empoli e il suo distretto vetrario.

La svolta arrivò nella seconda metà del XVIII secolo con le riforme di Pietro Leopoldo che rilanciarono la produzione di vetro e cristallo, favorendo la nascita di una manifattura produttiva di fiaschi, bottiglie in vetro verde e oggetti in vetro bianco o “mezzo cristallo”, ispirati ai modelli inglesi di quegli anni. L’apertura della ferrovia Firenze-Pisa costituì un ulteriore volano per la diffusione e commercializzazione degli articoli prodotti localmente. Nel 1850, la Vetreria del Vivo e Ristori impiegava già numerosi operai e fiascaie, a testimonianza della crescita industriale e sociale del territorio.

Oggi il Consorzio Centrovetro Empoli rappresenta il cuore pulsante della tradizione vetraria toscana, riunendo oltre 20 aziende leader nel settore del vetro soffiato, del cristallo inciso, decorato a mano, e della produzione di complementi d’arredo, illuminazione, oggetti per la tavola e la cucina. Il Consorzio è impegnato nella promozione del Made in Italy vetro di alta qualità, favorendo l’accesso ai mercati internazionali più esclusivi, attraverso una strategia integrata di marketing, partecipazione a fiere specializzate e collaborazioni con istituzioni culturali e testate di settore.

Un elemento centrale della missione è la sostenibilità ambientale, con molte aziende che adottano tecnologie a basso impatto e materiali riciclabili, in linea con la crescente sensibilità verso la responsabilità sociale e ambientale nel settore manifatturiero. La capacità di innovare mantenendo fede alla tradizione artigianale consente al Consorzio e alle sue aziende di rispondere efficacemente alle esigenze di un mercato globale in continua evoluzione.

Il valore aggiunto del Consorzio risiede anche nell’organizzazione di eventi culturali, workshop e programmi formativi, che puntano a trasmettere le competenze artigianali alle nuove generazioni e a consolidare la reputazione del vetro toscano come prodotto di lusso, qualità e design. La sinergia tra le imprese consorziate favorisce inoltre il confronto e lo sviluppo di nuove idee, stimolando la creatività e la competitività sul piano internazionale.

In conclusione, il Consorzio Centrovetro di Empoli non è solo un ente di rappresentanza e promozione delle aziende, ma un vero e proprio modello di eccellenza che coniuga tradizione storica, artigianato di qualità, innovazione tecnologica, sostenibilità ambientale e internazionalizzazione. Un simbolo della Toscana che guarda al futuro, portando nel mondo l’arte, la cultura e la bellezza del vetro e del cristallo italiani.

Immagine della soffiatura del vetro incandescente con fiamma ossidrica durante la modellazione artigianale Immagine del riscaldamento di un calice in vetro al di sopra di una fiamma circolare per la rifinitura Immagine della lavorazione manuale del vetro fuso con pinze metalliche in una fornace artigianale